Spettacoli

LA FATA NERA

Música Regional

La Bella Addormentata

Con Valentina Grancini, Giovanni Lucini, Federico Lotteri, Francesca Muscatello

Adattamento e Regia di Giovanni Lucini

Dai 3 anni, durata 70 minuti

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La Bella Addormentata affascina per la sua poesia, vive nel regno del “tempo sospeso” e ci ricorda che non sempre si deve agire freneticamente, anzi, a volte, è necessario rallentare o anche fermarsi…

La scelta del tempo è fondamentale per il Principe che dovrà arrivare… l’attesa rende armonico il loro incontro: lei si ridesta e il mondo rinasce… grazie a un bacio!

RINASCERE… GRAZIE A UN BACIO!

La Bella Addormentata incarna l’essenza del femminile.
La sua vita si assopisce (rimane sospesa) in un momento cruciale, nel punto di passaggio a una nuova età e a una nuova vita.
I doni delle fate, che sono l’espressione del femminile fecondo, ricco e creatore, si assopiscono in un lungo sonno che rivelerà la valenza dell’agire pur “non agendo”.
Questo sonno è molto simile ai momenti in cui, ciascuno di noi, si racchiude in sé lasciando fluttuare libero il proprio mondo interiore e che, in questa presunta “passività”, scopre ricchezza di fermenti, idee e rinnovamenti.
Sono momenti fondamentali per non perdersi nel cammino della vita e il tema del rallentare, del guardarsi dentro è molto attuale in un momento in cui tutto ci porta a guardare fuori, ad accelerare, a fare, a muoversi continuamente, ritenendo “l’agire” l’unica espressione del vivere, dimenticando “l’agire interiore” che è il fondamento di ogni pulsione vitale.
Il “non fare” della Principessa Rosaspina, la sua “passività” nel sonno, “attiva”, sorprendentemente, il principio maschile rappresentato dal Principe.
Questo è un punto cardine della fiaba: non ci può essere una Principessa senza un Principe, come a dire, il femminile e il maschile sono necessari l’uno all’altro, uno attiva l’altro.

La maturità è espressione del raggiunto equilibrio tra questi due elementi che, per estensione di significato, sono anche presenti contemporaneamente in ciascuno di noi.
L’armonioso incontro del Principe e della Principessa, il loro reciproco risveglio è un simbolo di quello che la maturità implica: non soltanto un’armonia con se stesso ma anche con l’altro.
Inoltre la fiaba della Bella Addormentata instilla in ogni bambino, sia esso femmina o maschio, l’idea che anche un evento “atteso come una maledizione” ha in realtà le conseguenze più felici e che non bisogna averne paura.
Suggerisce che non bisogna temere i propri periodi di passività e che anche attraverso questi momenti è possibile raggiungere la propria realizzazione.
Ne abbiamo tratto uno spettacolo che affascina per la sua poesia e che vive nel regno del “tempo senza tempo” dove tutti possono, divertendosi, diventare Fate, Damigelle, Giovani Cavalieri, Paggi e Giullari.
Tutto si sopisce e rinasce… grazie a un bacio!

Da “L’Arte di Inventare Fiabe” di Maria Varano:
“…le fiabe sono un viaggio avventuroso in cui gli individui si muovono, rendono attraente
l’esperienza del cambiamento…”